Autore: Paolo Giordano
Data di uscita in Italia: 2008
Editore per l'italia: Mondadori
pag.: 304
Genere: noioso
Da questo libro è stato tratto il film: La Solitudine dei Numeri Primi
Con questo post vado a toccare uno dei mostri sacri degli ultimi anni. Premio Strega 2008 e, tra gli altri, premio Campiello Opera Prima.
Il fil rouge che l'autore (laureato in fisica teorica) vuole seguire nel libro è questa legge matematica secondo la quale esistono dei numeri primi speciali separati da un solo numero pari, vicini, ma mai abbastanza per toccarsi.
Secondo me invece l'impalcatura che regge la trama è il primo principio della dinamica: "Se un corpo è soggetto ad un sistema di forze a risultante zero, allora rimane in quiete o in moto rettilineo uniforme."
Si perchè il libro si svolge nella più totale immobilità. Apparte un evento traumatico iniziale per entrambi i protagonisti, che mi aveva fatto ben sperare, per tutto il resto del libro (300 cazzo di pagine) succede meno che in una mia settimana da influenzato.
Ma veniamo alla trama:
Alice da piccola, durante una lezione di sci, si allontana dal gruppo per defecare. Cade in un canalone e diventa zoppa.
Mattia ha una gemella Michela. Lui è super intelligente, lei ritardata. Mattia abbandona Michela in un parco di notte per non portarla ad un compleanno perchè si vergogna di lei. Michela sparisce senza lasciare tracce. Mattia quando scopre che la sorella non è più dove l'ha lasciata (alla faccia della super intelligenza) prende un vetro da terra e comincia a tagliarsi.
Questo è tutto ciò di interessante che si può trovare nell'opera perchè, nonostante l'incipit metta molta carne al fuoco ti ritrovi ad accompagnare nella crescita un genio maniaco compulsivo autolesionista ed una anoressica senza che succeda nulla. Adesso tu caro lettore ti chiederai: "mai dai.. con due personaggi pieni di problemi così.. vuoi che..?". Giudica tu ecco il resto della trama.
adolescenza: si conoscono ad una festa. Lei cerca di baciarlo per fare bella figura con le sue amiche lui rifiuta perchè si trova a disagio con il contatto fisico.
Giovinezza: Lui confessa a lei di essersi perso la gemella e allora bacio a stampo. Poi lui si laurea con il massimo dei voti in matematica (essendo Rain Man non fa nemmeno troppa fatica) e lei si mette a fare la fotografa. Lui riceve un'offerta per una cattedra nell'estremo nord europa. Lei non ce la fa a dirgli di non andare. Lui parte e la madre di lei muore.
Maturità: Lui sta a nord da tempo, è un disadattato (come da principio), è vicino ad una scoperta matematica, ancora deve trombare. Lei si è sposata con un uomo che non ama e che, pur essendo dottore, non si è ancora accorto di avere a che fare con una anoressica... ha solo dei sospetti (sticazzi). All'improvviso tutti si accorgono che Alice è anoressica. Se ne accorge il dottore che vuole un figlio, ma lei ha il ciclo bloccato e se ne accorge il suo datore di lavoro. Gli altri hanno sempre saputo ma non gliene fregava un cazzo.
Gran finale: Alice pensa di aver visto all'ospedale la sorella scomparsa di Mattia. Gli manda un messaggio per farlo tornare. Lui torna. Lei non gli dice niente della sorella. Si baciano con la lingua (wow). Poi lui esce di casa e la sera stessa torna da dove era venuto. A lei sta bene così perchè ora sente che le sue scelte le può affrontare da sola. (come ha fatto in tutto il libro).
Ecco qui. Può sembrare che io l'abbia raccontata in maniera un po' schematica, ma la trama è questa. Perchè in realtà in questo libro nessuno fa niente. Non si prendono decisioni ne motivate, ne immotivate. I personaggi rimbalzano con tutti il loro tic dal nulla al niente senza lasciare segno.
Immobili. Immobili i protagonisti. Immobili i comprimari. Immobile la trama. Il finale? Bhe il finale non è un finale perchè i protagonisti si trovano nella medesima situazione in cui sono stati per tutta la vita. Non esteriorizzano ne precipitano nei loro mali. L'autore avrebbe potuto portarli fino alla vecchiaia ripetendendo lo stesso gioco, ma, evidentemente, si è rotto le palle anche lui di raccontare il niente.
Non è un libro sull'anoressia perchè ne descrive solo marginalmente le dinamiche e non è un libro sull'autolesionismo per lo stesso motivo. E' un libro con tanti spazi vuoti che, secondo me, può piacere solo a degli adolescenti depressi proprio perchè in quegli spazi ci possono mettere i loro personalismi e riconoscersi.
Giordano.. ti consiglio di scrivere il sequel per dare una fine a sto coso. Potresti chiamarlo :Il Ritorno dei Numeri Primi. Dato che ci sei però stavolta scrivi un finale che non mi faccia esclamare "E.... cioè?"
Davide
Davide
Finalmente una recensione "vera" di questo libro! Credo che l'autore di questo blog sia stato il PRIMO ha dire la verità su questo libro, senza farsi offuscare dalla pubblicità. Il mio campo di ricerca è proprio il marketing e sappiamo tutti che con la giusta strategia di marketing si può vendere QUALUNQUE cosa.
RispondiEliminaGrazie, Davide per aver dato voce ai miei pensieri con questa recensione!!!
Sottoscrivo tutto,ma più che noioso mi sembra un horror mal riuscito!:)
RispondiEliminaGrazie, grazie davvero per aver dato una così vera controrecensione su tal romanzo altrimenti avrei creduto davvero matti tutti i lettori che hanno decretato il suo successo. L'amaro in bocca però rimane: Com'è possibile che per certuni il successo e la fama è così facile?
RispondiEliminaCiao Giozzy :-)
EliminaPenso che la tua domanda sia la stessa che mi faccio io due libri su tre. Le mie riflessioni mi portano a pensare che la responsabilità sia della mancanza di una cultura meritocratica e della facilità con cui le persone si lasciano influenzare. Sono contento che ogni tanto qualcuno, come te, si prenda la briga di darmi appoggio con un commento. Dunque ti ringrazio di aver lasciato traccia del tuo pensiero qui da me. :-D
Davide