Basta con le recensioni fasulle.

Quante volte ti hanno messo all'altezza giusta, con la giusta copertina, nella giusta composizione un libro che sembrava prometterti ore di rapimento? Si.. proprio quel libro che "Se ne hanno comprato un bancale..". Proprio quel libro che ti segue e lo trovi nelle vetrine, in televisione, alla radio e all'Autogrill. Quel libro che magari se lo apri nel mezzo c'è anche una frase che ti piace. Quel libro che però alla fine si rivela una delusione e tu ti senti fregato e frustrato.
Quel libro non l'hai scelto tu, te lo hanno fatto scegliere. Chi? Il Mercato! Con le sue manovre subdole ti ha ipnotizzato ed è arrivato anche a pagare qualche Idiota del Times per convincerti: "Il miglior libro dell'anno..", "Lo scrittore più interessante del secolo.." , "Era ora che qualcuno scrivesse un libro così!"
A me è successo.. diverse volte.. ed ora, nel mio piccolo, voglio recensire per conto mio i libri e la mia controrecensione sarà sincera (fino a che non mi compra una casa editrice).
Invito tutti a contribuire con una recensione, che deve essere fatta in questo modo: Foto copertina, recensione vigliacca e prezzolata, vostra recensione sincera. Forza, aiutiamo chi ancora non ha letto quel libro di Merda!!

domenica 19 febbraio 2012

Memnoch il Diavolo di Anne Rice


Titolo: Memnoch il Diavolo
Autore: Anne Rice
Genere: Tedio Mortale
Editori: Longanesi e Tea
pag. 430
Prezzo: Grazie a Dio 3.50 al mercatino dell'usato.

Questa volta la mia ricerca lontano dagli scaffali in primo piano mi ha tradito, ma forse lo ha fatto perchè in passato ( è del 1994) questo libro è stato uno di quelli supersponsorizzati e dunque ha mantenuto quell'aura di richiamo anche lontano da "podio" dei più letti.

Ve lo dico subito così mi tolgo il pensiero. Anne Rice, quella di "Intervista col Vampiro" per intenderci,  con questo libro ha prodotto Tedio sovrannaturale. Giuro, non so  nemmeno come ho fatto a finire di leggerlo ed è strano se considerate che il tema è il vampirismo e la verità sull'origine dell'universo e delle religioni. Ogni volta che attaccavo a leggere il cervello staccava la spina e mi riducevo come quegli infanti che si addormentano sul seggiolone tirando una facciata sulla minestrina.

Questo libro non mi è piaciuto per diversi motivi. Lo stile con cui è stato scritto, i personaggi improbabili, la trama inutile e un cenno particolare va anche al cattivo gusto (sebbene io non abbia mai avuto nulla contro il cattivo gusto.)

Ma procediamo con ordine. Come al solito vi avverto: se avete intenzione di leggere oltre questo punto sappiate che faccio a pezzi tutto e rivelo la fine.



La trama (che migliorerà sensibilmente a causa del mio umorismo caustico):

Considero molto probabile che vivendo centinaia di anni, solo di notte, nutrendosi esclusivamente di sangue anche la persona più equilibrata svilupperebbe un disturbo bipolare a cui uno scrittore attento dovrebbe dare il giusto rilievo, ma non è il caso di Lestat perchè: Lestat de Lioncurt, il principe dei vampiri, è una checca isterica.

E' altrettanto probabile che avendo qualche centinaio di anni, l'immortalità e il potere di leggere nella mente, il pensiero si sviluppi per schemi non convenzionali (almeno). La prima cosa che Lestat considera delle persone appena le incontra è come cazzo sono vestite, la seconda è come è figo lui.

Dunque questa checca vampirica, isterica e fashion si aggira tra NewYork e New Orleans perseguitando le sue vittime. Già perchè essendo un vampiro tanto potente non ha molto bisogno di nutrirsi, preferisce puntarne una, innamorarsene, farla impazzire e poi succhiarla come un caco. Uomo? Donna? Non importa Lestat non si formalizza, gli piace  sia la carne che il pesce.

L'ultima preda del nostro protagonista "biadesivo" e molto fashion è un tale Roger. Il trafficante internazionale di droga più ricercato del mondo che, per diletto, traffica anche arte sacra. Su questo personaggio Anne Rice si merita il primo sonoro Vaffanculo. Roger, di cui l'autrice descrive l'improbabile carriera che lo ha condotto alla caratura internazionale, non vive recluso come un rispettabile Escobar, ma pasteggia amabilmente al ristorante con la figlia, abita  in un normale appartamento senza sentinelle, con una porta che un vampiro può aprire spingendo leggermente. Ora... io capisco che questo libro sia del 1994, ma Anne.. potevi farti una cultura di Miami Vice prima di sparare cotante stronzate.

La figlia di Roger, Dora, è un altro bel personaggino improbabile. Praticamente è una telepredicatrice affetta da fanatismo teologico che vive sola in un ex convento e che rifiuta i doni di arte sacra del padre, che le ha anche ammazzato la madre. Che personaggio ne viene fuori? Te lo dico dopo.

Ma veniamo al cuore della  storia, perchè il vero cooprotagonista del romanzo è Memnoch. Chi è Memnoch? E' il Diavolo. Tu dirai :<<Ah! E' Lucifero, Satana..>>. Eh no. Lui vuole essere chiamato Memnoch. Bada bene che gli altri angeli ci sono tutti. Gabriele, Michele, Uriele... Tutti con i nomi della tradizione. Il Diavolo non sconfessa i nomi che conosce l'umanità, non è che dice :<< In realtà gli arcangeli si chiamano Ugo, Franco, Arturo..>>, solo che lui vuole essere chiamato Memnoch e non è dato sapere perchè.

Il Diavolo pedina Lestat a lungo, come il vampiro fa con le sue vittime e si rivela a lui facendogli sentire solo i suoi passi. In questo punto la Rice si prende un altro fanculo perchè, dopo averci sfracassato i maroni con dei monologhi pensati in cui Lestat praticamente si fa i complimenti da solo per aver portato la comunità vampirica all'ateismo... bhe il protagonista solo con dei passi è sicuro di essere pedinato dal Maligno. Non pensa neanche per un secondo che volare a velocità folle (questi vampiri non sono pipistrelli, ma jet) si sia giocato la tromba di eustachio. No. Non pensa nemmeno che vivere in una perenne crisi isterica gli abbia causato allucinazioni auditive. No. I passi sono sicuramente del Diavolo. D'altronde chi altri potrebbe pedinare Lestat de Lioncourt il principe dei vampiri, nonchè la checca più fashion del mondo della notte? Solo  il Diavolo in persona potrebbe.

Non abbiate paura perchè il Diavolo non resta a lungo nascosto.  Dopo aver succhiato a morte il trafficante internazionale ed essersene pentito un secondo dopo, Lestat ha il primo contatto con il Diavolo. Un'enorme statua di marmo nero, un angelo con le zampe caprine ( vebbhè che il Diavolo non fa i coperchi, ma cazzo..!!) prende vita e terrorizza la checca che se la da a gambe. Lestat, dopo aver trovato appoggio in un suo "figlio" vampiro torna sul luogo del delitto, trova tutto normale e decide così, sempre pentendosi contemporaneamente, di seminare i resti del compianto trafficante in varie parti della città.

La seconda apparizione del Diavolo avviene in un bar mentre Lestat è impegnato in una conversazione con lo spettro della sua vittima. Prendete nota che fino a questo punto la Checca Vampirica rietiene che tutto quello che gli succede sia reale e legittimo, non frutto di inganno, sortilegio o psicofarmaco. Infatti Lestat si mette a discutere con il fantasma sull'opportunità di prendersi cura di sua figlia. Eh si. Il fantasma dell'uomo che è appena stato vampirizzato, smembrato e seppellito in diversi punti della città (per lo più immezzo alla monnezza), chiede al gentiluomo che gli ha riservato un simile trattamento di prendersi cura della figlia. A questo punto vi chiederete se prima di morire fosse in preda all'Helzeimer, ma.... no. Scusate, chi non chiederebbe ad un vampiro così fico di prendersi cura della figlia a prescindere dal contesto? Anne Rice... Mavvanfanculo! E tre!

Comunque sia mentre sta conversando amabilmente, non senza qualche richiesta isterica di racconti inutili, Lestat è vittima della seconda apparizione dell'Angelo con le zampe caprine.

Dopo un'altro paio di apparizioni che forse nelle intenzioni dell'autrice dovrebbero servire per la suspance, ma che nella realtà dei fatti fanno sembrare Lestat solo più checca, Memnoch decide di mettere le carte in tavola. Il Diavolo vuole Lestat de Lioncurt come suo principe nella battaglia contro Dio.

A questo punto è importante capire bene due cose:
1) Il Diavolo è buono.
2) Lestat è un mostro succhiasangue, ma non è tanto contento di esserlo.

Memnoch il diavolo combatte la sua battaglia di contestazione verso Dio perchè troppe delle anime che muoiono non vanno in paradiso. Ok.. so che questo punto può generare un po' di confusione, ma resistete....

L'espediente letteratio dell'autrice è quello di far ripercorrere a Lestat tutta la storia dell'universo tramite i ricordi del Diavolo che il vampiro può vedere e vivere come fossero reali. Questo è un punto difficilissimo da superare per il lettore perchè genera narcolessia, mancamenti improvvisi e, in alcuni casi, morte apparente. Tutto quello che la Rice descrive dalla creazione dell'universo al motivo del contrasto tra Dio e il Diavolo è di una noia allucinante ed è capace di farvi provare l'esperienza del  Purgatorio.

Riassumendo. Dio ha un piano (e se lo dice Lui...), il Diavolo non lo capisce e soprattutto non capisce perchè il Signore contempli nella sua opera la sofferenza e la dissoluzione delle anime. La contestazione del Diavolo, che nel frattempo sfida Dio a farsi uomo senza memoria di essere divino, viene punita dividendo la sua esistenza in tre parti uguali: 1/3 in paradiso con sembianze di angelo, 1/3 a Sheol (dove restano le anime se non vanno in Paradiso) con sembianze di angelo con zamppetta da capra e 1/3 sulla terra con sembianze a scelta tra angelo capra e Uomo comune (comunemente perfetto.. e sti cazzi..).

L'azione, se di azione si può parlare, ricomincia dopo un interminabile monologo, quando Dio si incarna in Cristo raccogliendo la sfida di Memnoch, ma lo fa senza dimenticarsi di essere divino. Da questo atto, secondo la Rice, nasce la religione come la conosciamo noi oggi. Vengono dettate le linee guida che permettono di assurgere al paradiso e Anne Rice si prende un altro Vaffa da tutte le religioni, con linee guida, nate prima, dopo, durante Cristo dall'oriente all'occidente, compresi i due poli.

Comunque sia Lestat ha il privilegio di assistere alla Via Crucis, il Dio incarnato in persona lo fa abbeverare alla sua giugulare e gli fa dono del Velo di Veronica, che lui nasconde nella giacca e protegge fino alla fine del viaggio. Dopo ciò, prima di vedere l'Inferno, Lestat assiste ad un paio di stragi causate dal cristianesimo... così.. tanto per gradire.

Prima della visita guidata all'Inferno lo scopo del Diavolo è ormai chiaro, portare quante più anime possibile ( se non tutte) in paradiso e sconfiggere Dio, che ha lo stesso scopo, ma che gli ha detto che non lo poteva fare.

Dai respira che siamo quasi alla fine..

Ed eccoci nell'Inferno di Memnoch, il luogo dove verrà svelato a Lestat il motivo per cui Il Diavolo in persona dovrebbe volere come suo principe una checca isterica, se non per le diaboliche pippe mentali che è in grado di farsi. Purtroppo però Lestat de Lioncurt non lo vuole nemmeno sapere il motivo. Perchè? Perchè dopo quasi 400 pagine di rotture di minchia dove persino Dio, il Diavolo e i Vampiri riescono a diventare noiosi, quella checca di un Vampiro se ne sbatte di tutto e vuole tornare a casa? Cosa può succedere nell'Inferno di Anne Rice che possa impressionare tanto un vampiro con centinaia di anni, che fa a pezzi le ossa delle sue vittime mentre se le succhia senza cannuccia, a cui in passato è stato rubato il corpo e che crea in continuazione altri mostri come lui? Voglio dire.. non ha paura del sangue, ne degli atti efferati, ma l'Inferno di Anne Rice ha qualcosa che Lestat non può sopportare: La confusione.

L'Inferno, come ci viene presentato, è un'infinita landa piene di anime che parlano tutte insieme e di altre che si lamentano non sapendo che fare. Per Lestat è troppo e fugge perdendo un occhio (poco fashion, ma si può rimediare con una benda di design).

Scappato dall'Inferno il Vamp-Vampiro corre da Dora, che sa dell'omicidio del padre, ma non può fare ameno di amare Lestat perchè..:"Si hai ucciso papà, ma sei troppo bello per avercela con te" (e qui ci vorrebbe un altro sonoro Vaffanculo, ma.. uff.. sono stanco). Tra l'altro il Gentil Vampiro quasi in fin di vita si ristora con le mestruazioni di Dora che se non si lecca il tampax gode solo a metà. Questo non è il solo punto di cattivo gusto, ma lo cito in quanto top.

Lestat non sa se quello che ha visto è vero, mentre era sicuro che parlare con un fantasma lo fosse, ma ha con se una prova: Il Velo di Veronica. Il Velo ha una particolarità, mostrato viene automaticamente riconosciuto come l'originale e tutti vanno in crisi mistica. Il Vampiro regala il Velo a Dora che in quatto e quattro otto diventa per il mondo la portatrice del velo, con una carenza di particolari preoccupante visto che l'autrice è capace di scrivere due pagine solo su come è vestito un gentil vampiro.

Da qui in poi Lestat non vedrà più Dora, che ormai ha una missione superiore, e nemmeno Memnoch, che si farà sentire per lettera, lettera che conterrà anche l'occhio andato perduto.

Dal messaggio finale si evince che il Diavolo voleva far succedere proprio quello che è successo, cioè che Lestat consegnasse il Velo a Dora, che avrebbe riacceso la religione cristiana sulla terra.  Lo so.. la domanda è sorta spontanea anche a me. Ma a che cosa serviva il vampiro checca? Visto che il Velo è istantaneamente riconosciuto come originale non poteva essere dato a Dora o fatto trovare in una chiesa o in qualsiasi altro posto?  Non lo sappiamo, ma abbiamo comunque la soddisfazione di un Lestat in catene per il nervoso che gli è preso dopo la presa per il culo, ma poi gli passa... fine.

Questo è in assoluto uno dei libri più inutili che io abbia mai letto e non capisco come scrittori con fama e seguito al pari di Anne Rice non possano resistere dal farsi pubblicare anche le cazzate più oltraggiose per l'intelligenza di chi compra i loro libri.

Davide

1 commento:

  1. bene, io sto leggendo il ladro di corpi e volevo appunto sentire qualche parere su memnoch...a quanto pare, sarà meglio mantenere il mio originale proposito e non comprarlo!
    :)
    no perchè, se fa a pezzi un personaggio finora ben riuscito, preferisco non conoscere parte della sua storia e restare con il ricordo dei bei libri precedenti!
    maga circe

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Grazie per aver contribuito ;-)